Il Lavatoio

U LAVATURI Il Lavatoio Le donne iniziavano mettendo in ammollo la biancheria sporca con un’insaponatura generale. L’indomani mattina si sfregava ritmicamente la biancheria contro una tavola. Dopo la prima passata, si cambiava l’acqua, s’insaponava e si ricominciava. Questa volta nell’acqua e cenere. Prima di versare la cenere nella tinozza, la donna stendeva sopra un panno bianco, che aveva la funzione di filtro; mentre l’acqua andava giù, la cenere rimaneva sul telo. Le lavandaie, dopo aver bollito il bucato a casa, portavano tutto presso una fonte d’acqua una fontana o dove esisteva una discreta riserva di acqua piovana, tiravano via tutto dalla tinozza e, capo per capo, strizzavano e risciacquavano con acqua fresca e abbondante. Ancora un’ultima strizzata e via a stendere i vari capi di biancheria al sole, su pietre, e bisognava aspettare tutta la giornata perché si asciugassero completamente. Alla sera venivano raccolti i pezzi di biancheria e uno dopo l’altro venivano piegati e messi nelle ceste.
Quannu i nuvuli vannu a mari pigghiati a truscia e vattinni a lavari
Quando le nuvole vanno a mare piglia il fagotto e vai a lavare