fbq('track', 'CompleteRegistration');
Passa al contenutoI fabbri fornivano strumenti per il lavoro, armi per la difesa e la guerra, utensili per la casa e per il culto.
La varietà dei procedimenti attualizzati nel corso d’ogni singola lavorazione (dal governo del fuoco alla tempera, dalla martellatura alla fusione) comporta un lungo periodo d’apprendistato e un’articolazione funzionale assai varia.
Considerando il Parco Museo Jalari come un grande centro cittadino dove troveremo tutte le specializzazioni del fabbro, questo in particolare è specialista nella costruzione di chiavistelli ed attrezzi per l’agricoltura.
Oggetti caratteristici: Il grande mantice, utilizzato per alimentare il fuoco e spesso azionato da bambini apprendisti, la forgia, l’incudine, il martello, le varie pinze per tenere i ferri da battere e molti pezzi finiti.
L’architettura: Come tutte le strutture di Jalari è stata ideata da Salvatore Pietrini, la sua forma richiama quella di un vulcano, esplicito riferimento alla mitologia in quanto l’Etna era considerato dai Romani la fucina di Efeso/Vulcano fabbro degli dei.
Tradizione:
Tanti acchetti, tanti buttuna.
(Tante quanto sono le asole, dovranno essere i bottoni.)
Di na coppula non si po’ fari un vistitu.
(da una “coppola” non si può ricavare un vestito.)