Modello tipo di casa contadina del 1800 tradizionalmente divisa in tre parti (da sinistra verso destra) zona notte, zona giorno e zona lavoro. Questo esempio di dimora contadina che trova spazio al Parco Museo Jalari è poco fedele alle originali dell’ottocento in quanto ricca di utensili mobili ed arnesi tanto da discostarla dalle umili realtà dei contadini.
Oggetti caratteristici nella zona notte: il soppalco dove prendono posto i letti, i pagliericci ed una “naca” tipica culla realizzata con corde intrecciate (giù), il braciere “a conca”, un seggiolone. Nella zona giorno: il forno, varie stoviglie ed un particolare semento per sgranare il gran turco e, ancora, parte della collezione di chiavi. Nella zona lavoro: vari utensili per l’agricoltura, aratri in legno ed in ferro.
Centro della casa era senz’altro la cucina, la cui importanza era ulteriormente rafforzata dalla contiguità di focolare e forno. Attorno al focolare si disponevano le attrezzature e gli arredi per accendere e mantenere il fuoco, per scaldare il forno e preparare i cibi. Posta vicino al forno una madia (maidda) serviva per impastare il pane che si preparava una volta alla settimana. Il fuoco scaldava un pentolone di rame dove quasi perennemente bollivano i legumi.
Tradizione:
Casa chi du suli non è viduta, du medicu è sempri visitata.
(La casa che non è esposta al sole è spesso visitata dal medico.)
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